Quali sono le proprietà delle prugne?

Pubblicato il 18 febbraio 2014 | Categoria: Valori nutrizionali della verdura e della frutta

La pianta delle prugne, il cui nome scientifico è Prunus Domestica, è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae. In Italia le prugne vengono coltivate principalmente in Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche, Emilia Romagna e Campania. Questo frutto, a seconda delle varietà, ha forma, dimensione, consistenza della polpa e colore diverso: può essere tondo od ovale, più grande o piccolo, con polpa croccante o succosa, di colore viola, giallo, verdastro o rosso, con polpa filamentosa e sapore più o meno dolce e acidulo per la presenza di alcuni acidi (acido malico, succinico, tartarico e citrico). Le varietà più note sono:

  •  California Blue: di forma tonda e colore blu violaceo
  • Florentia: di forma sferica o a cuore
  • Shiro o Goccia d’oro: prende il nome dalla buccia gialla che dà sul dorato
  • Sugar: con polpa molto dolce ed adatta all’essiccamento
  • Regina Claudia
  • Burbank
  • Santa Rosa
  • Rusticana
  • San Pietro

 Proprietà nutrizionali e benefiche delle prugne

La prugna possiede un’elevata quantità di zuccheri quali maltosio, xilosio e fruttosio e contiene alcuni acidi tra cui malico, succino e tartarico. Considerato l’elevato contenuto di zuccheri il consumo di questo frutto è da sconsigliare in caso di cure dimagranti: il suo potere calorico è infatti di 42 Kcal per 100 g di prodotto, tale valore sale addirittura a 220 Kcal nel caso del frutto essiccato. Nella prugna sono presenti anche le vitamine A, B1, B2 e C, oltre che, naturalmente, calcio, ferro, fosforo e potassio. La polpa è ricca di polifenoli ed un flavonoide, la quercitina, che ha un effetto positivo contro i radicali liberi poiché agisce come fluidificante del sangue. Nel frutto è contenuta anche la difenil-isatina, che svolge una funzione stimolante a livello intestinale, conferendo alla prugna, sia fresca che essiccata, un discreto potere lassativo (come suggerisce anche il dottor Luca Mattiocco, nutrizionista, è possibile curare la stitichezza “con una alimentazione ricca in fibre, con legumi (3/4 porzioni a settimana), frutta e verdura sia a pranzo che a cena e limitando l’introito giornaliero di proteine animali”).

Le prugne sono molto nutrienti ed energetiche senza però che questo vada a sovraccaricare l’organismo, dal momento che non presentano acidi grassi saturi come il colesterolo. Le prugne sono in grado di rendere il ferro maggiormente biodisponibile, grazie all’elevato contenuto di vitamina C, e questo si traduce in una maggiore capacità di trasporto dell’ossigeno ai tessuti, che implica il benessere delle cellule e degli organi, ma anche la bellezza di pelle, unghie e capelli.

La vitamina C stimola, inoltre, il sistema immunitario a potenziare le difese nei confronti degli agenti patogeni, quindi un consumo adeguato di frutti ricchi di questa vitamina aiuta a prevenire l’insorgenza di infezioni nell’organismo e della comparsa degli stati influenzali soprattutto nel periodo invernale. Grazie alla presenza di minerali come ferro, fluoro e potassio le prugne stimolano l’eritropoiesi: meccanismo di formazione degli eritrociti, le cellule del plasma sanguigno che si occupano del trasporto dell’ossigeno ai tessuti. In caso di anemia il numero di queste cellule diminuisce, con una serie di complicazioni anche gravi, per cui il consumo di prugne aiuta anche a prevenire questo tipo di problema. La presenza di vitamine del gruppo A, C ed E conferisce a questo frutto proprietà antiossidanti che aiutano anche a prevenire le patologie a carico della vista. Le prugne vengono anche utilizzate per contrastare la ritenzione idrica e per questo motivo sono inserite spesso in medicamenti erboristici per drenare l’eccesso di liquidi nell’organismo. È da citare inoltre il risultato di recenti studi che hanno dimostrato come il consumo di prugne può prevenire anche il rischio del morbo di Alzheimer, grazie all’elevato contenuto di vitamina K, che stimola inoltre il metabolismo osseo e la funzionalità circolatoria.

Proprietà delle prugne secche

Le virtù terapeutiche della prugna secca sono note da tempo: la vitamina E e il beta-carotene in essa contenute apportano un concentrato di vitamine e antiossidanti superiore a qualunque altro frutto. Le prugne secche sono pertanto in grado di proteggere gli acidi grassi e le membrane cellulari dall’attacco dei radicali liberi e di contrastare quindi l’invecchiamento, la perdita di elasticità della pelle e le rughe.

Il potassio contenuto nelle prugne secche, inoltre, conferisce loro un effetto diuretico e disintossicante; esse contengono anche un altro elemento indispensabile per la donna: il boro, che ha un ruolo importante nel processo di ossificazione partecipando attivamente, insieme al calcio e alla vitamina D, al mantenimento delle riserve ossee e alla conservazione della massa ossea. La prugna secca contiene anche del magnesio, necessario per la contrazione muscolare e per la conduzione degli impulsi nervosi. L’elevato contenuto di ferro (2,1 mg per 100 g di polpa), utile soprattutto per la donna incinta, che spesso ne è carente è un altro punto di forza di questo frutto essiccato. Le prugne secche sono quindi consigliate a:

  • donne incinte o che vogliono diventare mamme: esse hanno un fabbisogno elevato di acido folico (vitamina B) e calcio
  • sportive: in caso di sforzi fisici prolungati è necessario rifornire l’organismo di carburante, ma non bisogna ingerire il primo carboidrato che capita, ma un glucide a indice glicemico medio o basso. La perdita di liquidi deve essere compensata con acqua, e anche quella di sali minerali deve essere riequilibrata. La prugna secca è l’ideale, perché è in grado di alzare in misura ridotta la glicemia e grazie alla ricchezza di sali minerali aiuta a compensare le perdite di questi elementi
  • donne in menopausa: in questo periodo si verifica un aumento della massa grassa a discapito di quella magra, mentre gli esami del sangue evidenziano spesso un livello di colesterolo troppo alto e una glicemia a digiuno al disotto del normale. In questo caso le fibre della prugna secca e la presenza di sorbitolo aiutano a regolare la glicemia e a ridurre l’assorbimento del colesterolo, mentre i suoi antiossidanti contribuiscono a prevenire l’invecchiamento cellulare. L’elevata quantità di boro, inoltre, ha un’azione benefica sulla solidità della massa ossea e migliora le funzioni cognitive

Controindicazioni

Nonostante i molteplici effetti positivi che il consumo di prugne può apportare sulla salute del nostro organismo è importante ricordare che il consumo eccessivo di prugne secche può anche avere alcuni effetti collaterali indesiderabili. Per esempio, è risaputo che una quantità eccessiva delle stesse ha un forte potere lassativo; gli esperti consigliano di non consumare dosi superiori ai 100 g di prodotto (circa dieci prugne). Non dimentichiamo anche l’apporto calorico delle prugne che se da una parte può rappresentare un’importante fonte energetica dall’altra può comportare gravi rischi per la nostra salute (100 g possono apportare circa 40 g di zucchero), pertanto il consumo di prugne secche deve essere particolarmente moderato se si soffre di diabete ed anche se si segue una dieta dimagrante.

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