L’obesità: un problema dell’infanzia

Pubblicato il 4 febbraio 2014 | Categoria: Diete, La dieta nell'età dell'infanzia

L’obesità infantile, soprattutto nei paesi sviluppati, è un serio problema da non screditare. Sono infatti molti i bambini a rischio di obesità. Negli ultimi due decenni il numero di bambini con problemi di peso si è praticamente duplicato. Secondo quanto ha reso noto l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2010, circa 43 milioni di bambini sotto i 5 anni di età erano in sovrappeso e di questi circa 35 milioni vivono in Paesi in via di sviluppo.

Da un’indagine promossa dal Ministero della Salute nel 2010, emerge che in Italia sono oltre un milione i bambini in sovrappeso e 400 mila gli obesi, rispettivamente il 22,9% e l’11,1% di tutti i bimbi tra gli 8 e i 9 anni. La più elevata concentrazione di obesità si conferma nelle città del sud, confermando di massima quanto già rilevato nel 2009. Nelle regioni del Mezzogiorno, infatti, si arriva a punte di sovrappeso e obesità del 48%, come nel caso della Campania, mentre al Nord questa percentuale si abbassa, fino ad arrivare al 15% di Bolzano.

La definizione di sovrappeso nel bambino è più complessa rispetto all’adulto,  essa viene stabilita in relazione al suo peso ideale, calcolato come negli adulti in base al BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea) che è uguale al peso in Kg diviso il quadrato dell’altezza. Pertanto, un bambino si definisce:

  • obeso: se il suo peso supera del 20% quello ideale
  • in soprappeso: se supera del 10-20%
  • super-obeso: se il suo peso supera del 40% i valori normali

Quali sono le cause dell’obesità?

Le principali cause dell’obesità infantile, generalmente, sono l’alimentazione sbagliata, la poca attività fisica e fattori ereditari o ormonali. La sedentarietà è un’importante causa che provoca l’aumento eccessivo di peso, infatti i bambini sono sempre più pigri, molti di loro non amano fare sport e preferiscono trascorrere molte ore davanti alla tv, ai videogiochi o al pc.

I piccoli, inoltre, sono spesso accompagnati in macchina dai genitori, anche in quei casi in cui la scuola o la palestra distano pochi metri da casa, prendono l’ascensore anche per un solo piano, escono sempre meno, etc. Per quanto riguarda i fattori ereditari, questi possono incidere sull’obesità infantile poiché in alcuni casi i bambini obesi hanno almeno un genitore o entrambi obesi o in condizione di forte sovrappeso. L’eccessivo sovrappeso nei bambini può essere causato anche da disfunzioni ormonali, ad esempio l’ipotiroidismo o disfunzioni surrenali. A tutte queste motivazioni fa capo la più influente ovvero la cattiva alimentazione.

Il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 30% fa una colazione sbilanciata in termini di carboidrati e proteine; il 68% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura, pari al 23%, mentre il 48% consuma ogni giorno bevande zuccherate e gassate.

Questi dati sono la dimostrazione che l’obesità infantile si manifesta non solo perché mangia troppo, ma anche perché mangia male, preferendo cibi molto calorici, ricchi di zuccheri e grassi, associati a bevande dolci. I grassi, invece, dovrebbero fornire mediamente il 25% delle calorie totali, con prevalenza di quelli di origine vegetale, soprattutto olio extravergine d’oliva, mentre la maggior parte delle calorie, il 55/60%, dovrebbe venire dai carboidrati quali pasta, pane, riso, che impiegano più tempo ad essere assimilati e quindi mantengono più a lungo sotto controllo la sensazione di fame.

Come fare per prevenire l’obesità infantile?

Prevenire l’obesità infantile è semplice, basta adottare semplici accorgimenti comportamentali. Alcuni consigli pratici sono stati disposti dal Ministero della Sanità Italiano;  questi sono:

  • effettuare il piccolo a fare tre pasti al giorno, una colazione sostanziosa, un pranzo ed una cena (non eccessivi), uno spuntino a metà mattina ed una merenda al pomeriggio
  • non far mangiare al bambino troppi spuntini, specialmente se ricchi di zuccheri o comunque ipercalorici come merendine, gelati, bevande gassate, succhi di frutta, ma preferire frutta o yogurt
  • limitare l’introito proteico e dei lipidi, alternando il consumo di carne, uova e formaggi senza mai somministrati insieme
  • abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività
  • rispettare i ritmi del sonno onde evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette (sindrome dell’alimentazione notturna)

Qualora i chili di troppo siano ormai una realtà è bene rivolgersi ad un pediatra e ad un dietologo che sono infatti le figure più indicate a predisporre un intervento mirato. Anche i genitori  svolgono un ruolo non indifferente poiché devono essere consapevoli del danno che l’obesità può arrecare alla salute del proprio figlio.

Alla luce di ciò occorre puntare sul coinvolgimento e non sui divieti, cercando di non colpevolizzare il piccolo se qualche volta cede alle tentazioni, quindi senza fare del peso un’ossessione. Ulteriori utili consigli per prevenire l’obesità sono:

  • evitare di tenere in casa cibi tentatori quali patatine, merendine, cioccolata, succhi di frutta
  • evitare che il bambino mangi troppo in fretta poiché così facendo il non si avverte i senso di sazietà e dopo una merendina ne chiede subito un’altra
  • preferire i cibi fatti in casa ai prodotti confezionati
  • evitare di far mangiare pietanze elaborate con troppi condimenti
  • abituare il bambino ad assumere quotidianamente una quantità discreta di verdure cotte o crude, più ricche di fibre, che riempiono lo stomaco e rallentano l’assimilazione delle sostanze introdotte
  • non usare il cibo come premio
  • favorire una regolare attività sportiva cercando di assecondare le preferenze del bambino e la sua sensibilità
  • sottoporre regolarmente il bambino a visite pediatriche di controllo

Quali rischi sono connessi all’obesità?

Essere in sovrappeso comporta molti rischi per la nostra salute. Innanzitutto viene accelerato o aggravato lo sviluppo di pressione alta, malattie cardiache e diabete. Inoltre, possono manifestarsi difficoltà respiratorie, problemi al fegato e una maggiore sensibilità alle  infezioni. Esiste un rapporto tra obesità e usura dell’apparato osteoarticolare, con comparsa o aggravamento dell’artrosi.

L’obesità infine aumenta il rischio di tumori, soprattutto quelli femminili (mammella e ovaio). A confermarci la pericolosità dell’obesità infantile è il dottor Davide Bianchini, dietista di Napoli, che ci spiega: “Sottovalutare il problema può essere molto pericoloso perché l’obesità infantile aumenta il rischio di importanti patologie croniche come il diabete tipo 2, le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella), giusto per citarne alcune. Purtroppo un bambino obeso, se non si interviene, ha un’alta probabilità di rimanere obeso nell’età adulta”.

Un altro fattore di rischio è la minore aspettativa di vita: si stima che giovani adulti con un indice di massa corporea uguale o superiore a 35 abbiano una riduzione nella durata della vita di 8-13 anni. Secondo le stime effettuate, ogni anno in Europa 320.000 persone muoiono per cause legate direttamente all’obesità; la mortalità correlabile all’eccesso di peso rappresenta pertanto un serio problema di salute pubblica in Europa dove circa il 7,7% di tutte le cause di morte sono riconducibili all’eccesso di peso.

Dunque, non vi sono dubbi circa l’importanza di mantenere il peso-forma per migliorare la probabilità di rimanere in buona salute e ciò è indispensabile  farlo sin da piccoli.

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