Le insalate in busta, sono molto facili da trovare al supermercato e da mettere in tavola.
Ma questo tipo di conservazione può influire sulle proprietà della verdura? Proviamo a scoprirlo insieme!
Insalata in busta: i processi
Le insalate in busta sono spesso già lavate, questo è uno dei motivi per cui i consumatori le preferiscono.
Tuttavia, il processo che avviene per lavare il prodotto potrebbe anche danneggiare i tessuti delle piante, andando così a causare la perdita delle vitamine idrosolubili e sensibili all’ossigeno, come la vitamina C, la vitamina B e i folati. Ovviamente, tutte le verdure devono essere lavate, anche quelle più fresche e magari raccolte in modo diretto, ma il lavaggio industriale risulta essere più aggressivo.
Dunque, sebbene questo procedimento sia in grado di incidere sulle proprietà della verdura, per quanto riguarda alcuni nutrienti, come per esempio il ferro, risultano rimanere stabili.
Per quanto riguarda il taglio della foglie, è vero che questo procedimento potrebbe andare a danneggiare le cellule dei vegetali e accelerare il processo di deperimento, invece, nel caso del confezionamento, il procedimento deve consentire alle foglie di respirare e, a volte, può anche capitare che le insalate in busta siano coinvolte in un processo noto come confezionamento in atmosfera modificata, in cui viene ridotto l’ossigeno all’interno della busta per evitare le reazioni con i vari elementi nutritivi e mantenerle più a lungo.
In ogni caso, affinché ci sia un'alterazione anche delle sostanze nutritive, è importante che il prodotto sia conservato alla giusta temperatura (intorno agli 8 gradi) anche nei supermercati, per mantenerne la freschezza e evitare la proliferazione di batteri nella busta.
I tipi di insalata
Oggigiorno esistono diversi tipi di insalata in busta che variano per colore, tipo di foglia o mix di foglie.
Come riportato anche sul sito dell'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari, l'insalata è un prodotto che appartiene alla cosiddetta IV gamma, cioè quella categoria che comprende tutti gli alimenti ortofrutticoli che vengono sottoposti a dei procedimenti tali da garantire la sicurezza necessaria prima di arrivare in tavola.
La classificazione comprende cinque categorie e i prodotti confezionati e pronti all'uso fanno parte, appunto, della quarta categoria; le insalate e gli altri prodotti vengono prima selezionati, poi tagliati, lavati, per essere poi asciugati e confezionati nelle apposite buste. Dunque, come vengono lavate le insalate in busta?
A quanto pare, il processo prevede che venga effettuato almeno un lavaggio doppio, oltre che un'attenzione all'igiene del prodotto.
Leggi anche: Insalata in gravidanza: sì o no?
Le insalate in busta fanno male?
Sia che si tratti di verdura fresca, sia che si tratti di insalata in busta, è fondamentale procedere al lavaggio sotto l’acqua.
Questo, infatti, serve anche a scongiurare la possibilità di venire a contatto con alcuni batteri, come per esempio la Listeria monocytogenes, che provoca la listeriosi.
È importante, inoltre, controllare la confezione per avere la possibilità di verificarne la qualità e il declino nutrizionale, facendo riferimento al giorno di confezionamento (soprattutto se si ha intenzione di non consumarla subito) e quindi alla data di scadenza, in media di 5-7 giorni.
Come conservare l'insalata in busta? Una volta comprata, è bene riporla subito in frigo, magari nei ripiani centrali, per non alterarla, e controllare anche l'odore e il colore delle foglie.
Assumere verdura a foglia verde fa bene all'organismo, ma è sempre opportuno fare attenzione a come si assume e si lava.