Il cibo spazzatura può causare un aumento dei casi di depressione?

Pubblicato il 13 novembre 2015 | Categoria: Curiosità culinarie, Miti e leggende

La depressione e la dieta possono essere strettamente correlati tra loro. Alcune ricerche preliminari suggeriscono che avere una cattiva ed errata alimentazione può rendere il corpo e la mente più vulnerabili, e inoltre può aumentare il rischio di cadere in depressione, anche l’eccessivo consumo di cibo spazzatura aumenta il rischio di depressione.

Una cattiva alimentazione si determina con l’utilizzo di cibi come gli hamburger, i biscotti ed altri snack che contengono un eccessivo quantitativo di grassi e che sono quindi poco salutari: questi cibi possono rappresentare una minaccia anche al benessere psicologico.

Quali studi sono stati effettuati?

Per capire bene cosa c’entri la depressione con la cattiva alimentazione, sono stati effettuati degli studi dai ricercatori del Regno Unito, dove alcuni specialisti hanno monitorato per 14 anni 2500 uomini di mezza età o più anziani, seguendo l’eventuale presentarsi della patologia in relazione all’alimentazione eseguita. Coloro che hanno scelto una dieta sana (basata soprattutto sull’apporto di frutta, verdura e altri cibi ritenuti genuini) mostravano una minore disposizione alla depressione rispetto alle persone che hanno scelto di continuare con un tipo di alimentazione errata.

Con questi dati la dottoressa Ruusunen ha condotto altri studi in Finlandia, dove sono stati effettuati altri studi basati sui risultati delle ricerche britanniche. In questo caso sono stati scelti, invece, 140 individui ambosessi e sempre con la stessa durata di studi di circa 14 anni. Al termine del periodo di analisi è emerso come il consumo di pesce, di pollame, di frutti di bosco, di verdura, di cereali integrali e della frutta fornisse un supporto concreto nell’attività di prevenzione della depressione, così come nel ridurre l’intensità dei suoi sintomi qualora si manifestasse.

Gli studi  inoltre evidenziano un dato molto particolare: le persone che seguono una dieta mediterranea presentano una minore manifestazione del morbo di Parkinson e del morbo di Alzheimer.

Al contrario di quanto ipotizzato nello studio britannico, lo studio finlandese ha manifestato dubbi sull’efficacia reale dell’assunzione di moderate quantità di caffè, del tè verde e della vitamina B12. Evidente invece la condanna del “cibo spazzatura“, per lo più rappresentato, dagli studiosi finlandesi, con le salsiccie, la carne macinata, diverse bevande zuccherate, degli snack e i prodotti confezionati o i cibi dolci. Questi alimenti sembra possano favorire il manifestarsi del disturbo.

Gli esperti, inoltre, aggiungono che ad accentuare il problema, intervengono anche altri fattori, come il fumo, essere single, avere uno stile di vita non equilibrato e quindi fare poco sport e mangiare male. Il consumo di cibi spazzatura dovrebbe essere valutato con molta attenzione, soprattutto nei bambini e non solo per gli effetti negativi sulla salute mentale ma anche perché fonte di molteplici problemi cardiovascolari, come infarto, ictus e ipertensione.

Quali altre situazioni potrebbero indurre al consumo di cibo non genuino?

Dormire troppo poco o riposare male sono due elementi che possono favorire il consumo di cibo spazzatura. Questa è la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori della UC Berkeley, negli USA, ottenuta analizzando i dati di alcuni individui riguardo la privazione di riposo e comparandoli con le abitudini alimentari dei soggetti coinvolti. Si è notato infatti che minore è il tempo speso a dormire da parte dei soggetti e maggiore sarebbe la loro preferenza verso cibi grassi e con elevati valori di zuccheri e grassi. Soffrire di insonnia porterebbe di conseguenza ad una ridotta consumazione di cibi come verdure e cereali integrali ritenuti sani e che sono quindi consigliati.

Da quanto emerso dallo studio, pubblicato su Nature Communications, potrebbe trattarsi di un importante passo in avanti verso la spiegazione dei fenomeni che legano il sonno al desiderio di cibo. Come spiega il dottor Walker: i cibi ad alto contenuto calorico appaiono in maniera significativa più desiderabili per i partecipanti allo studio che vengono privati del sonno. Questa combinazione di alterazione delle facoltà cognitive e della capacità di prendere decisioni potrebbe aiutare a spiegare perché chi dorme meno tende a essere sovrappeso od obeso.

Un buon riposo può contribuire, conclude Walker, a garantire maggiori possibilità di controllo del peso e di mantenimento di un regime alimentare sano. Un aiuto in più quindi per chi ha deciso, per necessità o desiderio, di cercare di tornare in forma scegliendo un’alimentazione sana e più equilibrata.

Quale dieta si può seguire per evitare l’insorgenza della depressione?

L’insorgere della depressione, in alcuni casi, può essere ricollegato ad un’alimentazione sbagliata. La dottoressa Maria Papavasileiou, nutrizionista, dice che “la depressione è collegata alla carenza di alcune vitamine, soprattutto quelle del gruppo B che svolgono un ruolo importantissimo per il nostro sistema nervoso e nella produzione della serotonina. Gli studi hanno dimostrato che le persone depresse di solito hanno livelli bassi di vitamina B3, B6 e in seguito livelli bassi di serotonina”.

La dieta contro la depressione, quindi, si può sintetizzare in alcune indicazioni valide da inserire nell’alimentazione e nella dieta che si segue quotidianamente:

  • la dieta deve avere un apporto calorico medio ed è importantissimo essere affiancati da uno specialista in materia, come ad esempio uno medico chirurgo che è specializzato in scienze dell’alimentazione.
  • non devono essere assunti dei farmaci che possano indurre all’anoressia
  • l’apporto di caffeina non deve essere smisurato
  • bisogna affiancare all’alimentazione uno stile di vita sano praticando delle attività fisiche giornaliere e costanti

Quali sono gli alimenti che vengono classificati come cibo spazzatura?

I “cibi spazzatura“, chiamati anche junk food, sono dei prodotti di bassa qualità, ricchi di conservanti, di coloranti e di alcune sostanze chimiche: le merendine, gli snack, il cibo da fast food, le bibite gassate, le caramelle e i dolciastri vari. Spesso il loro smercio passa per le grosse multinazionali e, come visto recentemente, per diventare ancora più appetibili si avvalgono di astute strategie di marketing e comunicazione. Insomma, cibo spazzatura che viene ingerito troppo spesso senza minimamente pensare e ragionare attentamente su come e quanto possano fare male alla salute dell’uomo ed in particolare a quella dei bambini, che sono notoriamente i più attratti da questi prodotti.

 Esistono vari tipi di questi alimenti, ma quelli ritenuti più dannosi sono:

  • il gelato confezionato
  • i pop corn
  • la pizza surgelata
  • le patatine fritte
  • i salumi e gli insaccati
  • le patatine vendute in busta
  • i wurstel
  • le bibite analcoliche gassate
  • le bibite analcoliche gassate dietetiche
  • i cornetti e i dolci da forno fritti

Che relazione c’è fra il junk food e lo sport?

Il cibo spazzatura fa ingrassare anche le categorie dei bambini e degli adolescenti, anche quelli che praticano molto sport. A sottolinearlo è stata una nuova ricerca condotta su un campione di circa 230 giovani adolescenti, i quali sono stati monitorati ed analizzati per quanto concerne la loro massa grassa, la massa muscolare, le abitudini alimentari e la quantità di attività fisica svolta. Ebbene, stando a quanto emerso dalla ricerca, sembra che chi mangia cibo spazzatura tenda ad avere lo stomaco più “rotondo” e questo avviene indipendentemente dalla quantità di sport svolta.

Peraltro, come sottolineano gli esperti, quello dell’adolescenza è un periodo molto complicato per i ragazzi, i quali iniziano a fare le loro scelte in merito allo stile di vita e in merito all’alimentazione e, come se non bastasse, abbandonano man mano sempre di più gli sport.

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