Attenzione ai germogli contaminati!

Pubblicato il 21 dicembre 2016 | Categoria: Allergie e intolleranze, Featured, Intolleranze e diete

germogli: attenzione alla contaminazione

I germogli, ossia i semi germogliati di molte specie vegetali, sono un’ottima fonte di enzimi metabolici e sostanze nutritive dal contenuto energetico molto alto. Sono, quindi, un ottimo alleato per la salute, ma occorre prestare attenzione perché, contemporaneamente, possono trasformarsi in un fastidioso nemico.

Quando i germogli sono contaminati

Secondo una recente relazione, infatti, vi sono stati molti casi di infezioni dovute al consumo di germogli contaminati da batteri, che hanno infettato più di 2500 persone, causando 186 ricoveri e 3 morti negli ultimi 20 anni.

I ricercatori della Food and Drug Administration (FDA) ritengono la contaminazione proveniente dai semi dei germogli una seria preoccupazione per la salute pubblica e la loro ricerca si concentra, principalmente, sulle modalità di diffusione del contagio e sui modi per prevenirlo.

L’autrice dello studio della FDA è la dottoressa Kathleen Gensheimer, la quale spiega che la propensione dei germogli a trasmettere batteri contaminati ha a che fare con il modo in cui questi crescono, perché un ambiente caldo e umido è l’ideale per una rapida crescita batterica. Inoltre, se i semi sono contaminati dai batteri prima che i germogli siano cresciuti, il problema peggiora durante il processo di germinazione, che vede la moltiplicazione dei batteri.

Lo scorso 28 ottobre, durante IDWeek 2016, l’incontro sulle malattie infettive tenutosi a New Orleans, sono stati pubblicati i risultati degli studi finora effettuati sui germogli contaminati.

Cosa emerge dagli studi?

Negli ultimi 20 anni, dal 1996 fino all’agosto 2016, sono stati associati a questo tipo di contaminazione ben 46 ceppi di malattie infettive, dei quali:

  • 30 dovuti ai germogli di erba medica;
  • 7 ai germogli di trifoglio e ravanello: sono più facilmente attaccabili dai batteri perché vanno consumati crudi;
  • 6 ai germogli dei fagioli mung;
  • 2 a germogli non specificati;
  • uno a un ingrediente alimentare in polvere, il germogliato.

I ricercatori hanno individuato diversi tipi di batteri in questi germogli, tra i quali, i più presenti erano la Salmonella, responsabile di due delle 3 morti, l’Escherichia coli e la Listeria monocytogenes, responsabile di una delle 3 morti.

Come prevenire l’infezione?

Generalmente, la cottura uccide i batteri nocivi e, quindi, quando sono cotti, vi sono meno probabilità di contrarre l’infezione.  A tal proposito, le persone che sono più a rischio di contrarre infezioni, come bambini, donne incinte o persone con un sistema immunitario indebolito, devono evitare di mangiare germogli crudi. Occorre, ad esempio, prestare attenzione agli ingredienti contenuti nei panini o nelle insalate.

Oltre a queste categorie a rischio, si consiglia a tutti di prestare attenzione quando si consumano alimenti che potrebbero aver subito una contaminazione dei germogli, perché si potrebbe andare incontro a infezioni anche molto gravi.

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