Pubblicato il 22 luglio 2016 | Categoria: Featured, Valori nutrizionali, Valori nutrizionali del pesce
Si è diffuso sempre più, negli ultimi anni, il consumo di pesce crudo, che, in passato, riguardava principalmente i prodotti marinati, dalle alici alle cozze alle ostriche, e così via.
Oggi, invece, il pesce crudo include anche i carpacci di tonno, pesce spada, dentice, orata e molte altre categorie, soprattutto a causa della grande diffusione che sta avendo la cucina giapponese in Italia.
Il pesce crudo è un alimento che può portare molti benefici all’organismo ma, allo stesso tempo, anche molti danni.
Vediamo insieme quali sono i pro e i contro di questo alimento.
I principali benefici del pesce crudo derivano da:
Il consumo di pesce previene le patologie cardiovascolari e modera l’apporto energetico dell’alimentazione.
Inoltre, in base al contenuto di acidi grassi essenziali omega3, i pesci vengono classificati in:
Il quantitativo e la qualità dei lipidi dipendono dalla provenienza e, in caso di allevamento, dall’alimentazione.
Una frequente alimentazione ricca di pesce crudo può comportare molte patologie, tra le quali:
Molti molluschi bivalvi, spesso, trattengono i microorganismi patogeni che, se non neutralizzati durante la cottura, originano malattie, spesso anche gravi, come:
In Italia, negli ultimi anni, è aumentato il numero di diagnosi di patologie collegate all’aumento di consumo di pesce crudo. Tra queste patologie abbiamo:
In Italia, dal 1997 sono in vigore delle leggi che vietano la vendita e la somministrazione di pesce crudo se non tenuto per almeno 24 ore a temperature di -20°.
Nonostante ciò, è sempre meglio limitare il consumo di pesce crudo e non mangiarlo in luoghi nei quali non si ha certezza delle pratiche igieniche. I vantaggi del pesce crudo, come abbiamo visto, esistono, ma contemporaneamente, vi sono anche molti rischi, quindi si consiglia di fare sempre molta attenzione.