I valori nutrizionali delle sardine

Pubblicato il 1 aprile 2015 | Categoria: Featured, Valori nutrizionali, Valori nutrizionali del pesce

Conosciuta con altri nomi come sarda o sardella, a volte confusa con l’alice che ha carni meno grasse quindi è ritenuta più prelibata, la vera sardina ha dato il suo nome alla Sardinia, l’isola dove i Romani scprirono per primi enormi branchi di questo pesce, cominciandone una pesca intensiva. Sarde e sardelle sono parenti prossimi della sardina nostrana e provengono soprattutto dall’Atlantico e dai mari del Nord.

Storia

La grande abbondanza di questa specie ittica nei nostri mari, come molte altre specie di pesce conosciute come “pesce azzurro” lo ha reso, nei secoli, a buon mercato e molto presente nelle mense dei ceti popolari e assai poco apprezzato dai ceti più ricchi, che potevano permettersi pesce più difficile da pescare e, di conseguenza, più costoso.

Ciò nonostante, la sardina vanta altri primati, dopo quello di essere il pesce più pescato in assoluto. E’ stato infatti il primo pesce ad essere conservato in scatola. Questo lo si deve a Napoleone che aveva bisogno di un cibo nutriente e a buon mercato per le sue truppe.

L’importanza delle sardine

Oggi la sardina ha acquisito diversi titoli di merito, sotto l’aspetto qualitativo e nutrizionale, che la rivalutano notevolmente.

Niente mercurio e metalli pesanti

Nel momento in cui i mari, soprattutto il nostro mediterraneo, sono soffocati dall’inquinamento e dalla presenza di metalli pesanti e velenosi, come il mercurio, le sardine rappresentano il pesce più sicuro. Questi pesci, a differenza di altre specie più presenti nelle nostre tavole, come il tonno, sono alla base della catena alimentare e si nutrono solo di plancton, quindi non assorbono o ingeriscono i metalli e gli altri contaminanti presenti nelle acque marine. E questo vale sia per  quelle consumate fresche che per le sardine inscatolate.

Valori nutrizionali

La consistenza delle carni rende le sardine gustose al palato e adatte per molti tipi di cucina, ma sono soprattutto i valori nutrizionali a rendere prezioso questo pesce.

Omega-3

Le sardine sono una delle fonti più concentrate di acidi grassi omega-3 EPA e DHA, molto utili nel ridurre i trigliceridi e i livelli di colesterolo; una porzione – circa un etto – di sardine contiene più del 50% del valore giornaliero di omega 3.

Vista la grande confusione oggi presente sui discorsi relativi a colesterolo, trigliceridi e diete consigliate, ci sembra decisamente  utile, a questo proposito, la precisazione del dr. Pierpaolo Morosini… L’ipertrigliceridemia, se inferiore a 500 mg/dl, non richiede terapia con omega 3. Si ricordi che il colestrolo non è influenzato dalla dieta. I trigliceridi sono invece strettamente dipendenti dal cibo della sera precedente”.

Vitamina B12

Le sardine sono un’ottima fonte di vitamina B12, posizionandosi come uno dei alimenti in cui in questo nutriente è più concentrato. La vitamina B12 favorisce il benessere cardiovascolare, poiché è deputata a mantenere i livelli di omocisteina in equilibrio; l’omocisteina può danneggiare le pareti delle arterie e può diventare un fattore di rischio per l’aterosclerosi.

La salute delle ossa

Le sardine sono anche una ricca fonte di vitamina D, una sostanza nutritiva non così facilmente disponibile nella dieta. La vitamina D svolge un ruolo essenziale nella salute delle ossa, in quanto contribuisce ad aumentare l’assorbimento del calcio. Secondo alcuni studi recenti la vitamina D svolgerebbe anche un’importante azione di prevenzione verso alcuni tipi di cancro.

Le sardine sono anche una buona fonte di fosforo, un minerale che è importante per rafforzare la matrice ossea.

Attenzione alle purine

Le sardine contengono sostanze naturali denominate purine. Le purine si trovano comunemente in piante, animali ed esseri umani. Poiché le purine servono per formare acido urico, un eccesso di purine nel corpo può portare a un eccesso di accumulo di acido urico. La patologia, una volta assai diffusa e conosciuta come “gotta”, porta alla formazione di calcoli renali. Per questo motivo, le persone con problemi renali devono limitare o evitare l’assunzione di cibi contenenti purine come, appunto, le sardine.

 

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