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Troppi chili e un'alimentazione scorretta in gravidanza possono far male al bambino

Redazione

Ultimo aggiornamento – 23 Novembre, 2021

Gravidanza e Dieta

Porsi dei quesiti su cosa mangiare durante la gravidanza potrebbe sembrare sciocco e banale, ma in realtà alimentarsi in maniera equilibrata e salutare in quei nove mesi non è affatto facile e neppure scontato. 

È importante seguire una dieta corretta (completa di tutti i macro e micro nutrienti) e variata, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Alimentazione: come regolarsi in gravidanza?

Nel momento in cui si rimane incinte, si verifica un aumentato bisogno energetico, poiché si deve sostenere il fabbisogno metabolico della gravidanza e quello derivante dallo sforzo fisico aggiuntivo richiesto per mantenere una normale attività fisica, nonostante il vistoso cambiamento che il corpo della donna subisce. 

Nel periodo della gravidanza, ogni futura madre deve nutrirsi in modo tale da mantenersi in buona salute e consentire ai tessuti fetali di formarsi e svilupparsi nella maniera migliore. Infatti, le conseguenze di una cattiva alimentazione potrebbero comportare gravi problemi durante il parto, ma anche problemi di salute e di sviluppo per il bambino. Una dieta corretta, dunque, rappresenta uno dei presupposti fondamentali per la normale evoluzione della gravidanza e il normale accrescimento del feto.

Perciò, la quantità e la qualità del cibo e delle bevande vanno scrupolosamente controllate. La dieta che ogni gestante dovrebbe seguire dovrebbe prevedere un 15% di proteine derivanti da carne, latte, yogurt, pesce, uova, legumi, un 30% di grassi derivanti da olio e burro e un 55% di carboidrati derivanti dal consumo quotidiano di pane, pasta, riso. 

La dieta poi, deve permettere l’introduzione di elevate quantità di vitamine, sali minerali e fibre. Durante la gravidanza solo l’apporto di vitamina A e K non risulta maggiorato, mentre per tutte le altre vitamine si registra un aumentato fabbisogno; in particolare, è importante assumere le giuste dosi di folati, cioè dell’acido folico o della vitamina B9, e ferro. Durante la gravidanza aumenta leggermente anche il fabbisogno di altre vitamine come la C (acido ascorbico), la A o retinolo, la B6 (o piridossina), la B12 (cianocobalamina) e la D (calciferolo).

La nostra nutrizionista Roberta Madonna, ci spiega che “Da un punto di vista dietetico, il calcio è un minerale abbondante in molti alimenti, come il latte ed i suoi derivati (yogurt e formaggi). L’acqua è piuttosto ricca di calcio. Anche i pesci, i latterini, le alici, il salmone, sono una buona fonte di calcio; lo stesso vale per polpi, calamari e gamberi. Molti vegetali a foglia verde (broccoletti, indivia, radicchio, carciofi, spinaci, cardi, ecc.) contengono una buona quantità di calcio, come anche la frutta secca (arachidi, pistacchi, noci, mandorle, nocciole, fichi secchi)”.

Quanti chili si dovrebbero prendere in gravidanza?

Quando si è in dolce attesa, non bisognerebbe mangiare in maniera eccessiva in quanto ciò potrebbe causare danni al feto. I chili ammessi sono circa 10, poco più di uno per ogni mese di gravidanza.

Dunque, si deve accantonare il consiglio della nonna che voleva che una donna incinta mangiasse per due, perché la scienza ha sfatato questo mito! Infatti, il futuro nato non ha affatto bisogno di una montagna di calorie, come si è sempre creduto, ma di sole 300 Kcal giornaliere per svilupparsi in maniera corretta.

Questo dato fa riferimento a una donna normopeso, il cui indice di massa corporea generalmente è compreso tra 19 e 25; se, invece, la futura mamma è sovrappeso (BMI tra 25 e 30) od obesa (BMI>30) il discorso cambia: i chili di troppo influiscono sulla salute del feto e, col tempo, possono manifestarsi danni permanenti facilmente evitabili con una corretta alimentazione nel corso dei nove mesi. 

In questi due casi, l’aumento di peso auspicabile non dovrebbe superare i 9 chili, con un’assunzione giornaliera che scende a sole 200 Kcal. Ciò è possibile perché il grasso in eccesso consente alla madre di sostentarsi anche assumendo meno calorie senza danneggiare in nessun modo la crescita del suo bambino.

Quali rischi corre il feto, se si ingrassa troppo durante la gestazione?

Come si diceva prima, l’affermazione di saggezza popolare “le madri incinte devono mangiare per due” non è solo sbagliata, ma pericolosa. L’eccesso di alimentazione durante i nove mesi colpisce lo sviluppo mentale dei bambini, aprendo la strada a deficit e malattie mentali.

A dare l’allarmante avviso è una ricerca della McMaster University (di Hamilton, Canada), diretta dal dottor Ryan Van Lieshout e pubblicata su Obesity Reviews. Gli studiosi hanno condotto un’indagine prendendo in considerazione 12 indagini precedenti, tutte incentrate sull’alimentazione di donne gravide. Dalla ricerca è emerso che i bambini hanno problemi legati all’eccesso di cibo delle donne. Più in particolare, è emerso che sono frequenti sindromi come il deficit d’attenzione o l’iperattività e QI inferiore alla media.

Durante la crescita, inoltre, i bambini in questione sono risultati essere più propensi a disordini alimentari e a schizofrenia in età adulta, quest’ultima il 24% più frequente rispetto alla media. Riguardo al perché del fenomeno, ci sono solo ipotesi: quella più credibile lega l'alimentazione eccessiva a disordini ormonali, in grado di peggiorare lo sviluppo del bambino. Lo studio canadese ha, dunque, portato alla luce dei risultati che lasciano a bocca aperta in quanto tali dati hanno dimostrato che il quoziente intellettivo del neonato può abbassarsi di circa cinque punti, se la madre esagera col cibo. Inoltre, l’eccessiva alimentazione è causa di un aumento della possibilità di manifestare dei deficit mentali (aumento del 10%) e addirittura la schizofrenia (+25%), senza contare che i figli di madri sovrappeso oppure obese sono più soggetti ad esserlo anche loro da adulti e a sviluppare insufficienza renale (circa il 20% in più). 

Ulteriori rischi si hanno quanto la madre soffre di diabete gestazionale, infatti il bambino ha il 30% di possibilità in più di soffrire di disturbi nello sviluppo all’apparato urinario e di insufficienza renale cronica.

Il grasso corporeo della madre nuoce anche al sistema cardiocircolatorio del figlio, provocando una sofferenza nel feto (sia prima che durante il parto) e dando luogo a trombosi e ipertensione

Inoltre: dislipidemia, aumento di colesterolo e trigliceridi alti, iperinsulinemia, microsomia, gestosi, emorragie, parti prematuri e alterazione del metabolismo sono alcuni dei disturbi a cui potrà andare incontro il nascituro.

Dunque, una sana alimentazione durante la gravidanza non solo giova alle gestanti ma anche e soprattutto al futuro nascituro, perciò è bene mangiare regolarmente: tre pasti al giorno sono l’ideale per garantire a voi e al vostro bambino tutte le sostanze nutritive necessarie.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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