Tutta colpa dell’intolleranza al lattosio

Pubblicato il 2 aprile 2014 | Categoria: Allergie e intolleranze, Intolleranze

L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e latticini provoca una reazione non allergica che si manifesta, come ci spiega la dottoressa Valentina Fanelli, allergologa, con “disturbi gastroenterici, quali gonfiore addominale, diarrea, difficoltà digestive, nausea”.

La causa è da ricercarsi nella carenza di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio nei due zuccheri semplici che lo costituiscono (galattosio e glucosio) che vengono poi assorbiti dal tratto gastrointestinale.

Il galattosio è essenziale per la formazione delle strutture nervose nel bambino, mentre il glucosio rappresenta il substrato energetico primario dell’organismo. In alcuni e rari casi l’intolleranza al lattosio può essere dovuta non tanto alla carenza di lattasi, quanto alla deficienza degli enzimi proteolitici necessari alla digestione delle proteine del latte. Bisogna inoltre precisare che non tutte le persone che hanno una carenza di lattasi sviluppano sintomi evidenti e solo quelli che li manifestano vengono definiti intolleranti al lattosio. Questo tipo di intolleranza è molto comune nell’adulto: nell’Europa centrale il 30% delle persone adulte è affetto da carenza di lattasi, nell’Europa del sud si sfiora il 70%, mentre i nord-europei hanno una prevalenza più bassa (circa il 5%).

Intolleranza al lattosio: da cosa scaturisce

Il lattosio è un disaccaride presente unicamente nel latte dei mammiferi, è idrolizzato nei monosaccaridi glucosio e galattosio sull’orletto a spazzola degli enterociti della sommità dei villi intestinali, dall’enzima lattasi (beta-D-galattosidasi). Il lattosio è in grado di aumentare l’assorbimento di diversi minerali tra i quali calcio, magnesio e zinco. Possiamo distinguere tre condizioni principali di intolleranza al lattosio.

Nel primo caso l’intolleranza può manifestarsi a causa di una mancanza fin dalla nascita dell’enzima lattasi e la condizione emerge quando il bambino assume latte per la prima volta. In questo caso il neonato dovrà essere nutrito con formule senza lattosio. Più comunemente invece l’intolleranza al lattosio si manifesta nell’età prescolare-scolare, quando l’attività dell’enzima lattasi si riduce progressivamente fino a scomparire, a volte del tutto, in età adulta. L’intolleranza al lattosio, infine, si può manifestare a causa di diarrea acuta infettiva.

Sintomi e diagnosi dell’intolleranza al lattosio

I sintomi più comuni causati dall’intolleranza al lattosio si verificano a livello gastrointestinale; tali sintomi compaiono di norma da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di latte o più in generale di cibi che contengono significative quantità di lattosio. L’intolleranza provoca dolori e crampi addominali, sensazione di gonfiore e tensione a livello intestinale, aumentata peristalsi con borborigmi, flatulenza, meteorismo, scariche diarroiche con feci poltacee, acquose ed acide. L’intensità dei sintomi può variare a seconda della sensibilità individuale e della quantità di lattosio ingerita; ad esempio se il soggetto ha consumato alimenti contenenti lattosio assieme a cibi ricchi di carboidrati, che velocizzano la fase di svuotamento gastrico, è possibile che le manifestazioni sintomatologiche siano più intense, al contrario, se insieme al lattosio sono stati ingeriti cibi più ricchi di proteine o lipidi è probabile che la sintomatologia sia di minor intensità e in alcuni casi addirittura assente.

Nel caso in cui un soggetto sospetti di essere intollerante al lattosio è opportuno recarsi dal medico che prescriverà innanzitutto un’astensione totale dagli alimenti scatenanti per un paio di settimane. Al termine del periodo di astensione si può procedere alla diagnosi della condizione di intolleranza mediante due semplici test:

Test del respiro all’idrogeno (Breath Hydrogen Test)

Durante questo test si invita il paziente ad ingerire una bevanda a base di lattosio, dopo di che viene effettuato un esame del respiro per rilevare il livello di idrogeno, il quale, se alto nelle successive 3-5 ore dopo l’assunzione, identifica proprio la cattiva digestione del lattosio.

Test di tolleranza al lattosio

Questo test non è altro che una semplice analisi del sangue che prevede più fasi. Il primo prelievo viene effettuato con il paziente a digiuno e viene misurata la quantità di zuccheri a livello ematico. Successivamente si fa assumere al paziente una bevanda ricca di lattosio e, trascorse due ore, si procede ad un altro prelievo di sangue. Se il livello di glucosio è rimasto invariato, significa che la persona non ha digerito il lattosio e che, quindi, è intollerante. In caso contrario infatti si sarebbe rilevato un aumento della glicemia provocata proprio dalla digestione del lattosio.

Cosa può mangiare un intollerante al lattosio

In caso di intolleranza al lattosio purtroppo non esistono cure. L’unico trattamento attualmente perseguibile, infatti, prevede l’eliminazione, o per lo meno la riduzione, del lattosio dalla dieta. Il lattosio non sempre deve essere completamente eliminato poiché per ogni individuo esiste un valore soglia al di sopra del quale compare la sintomatologia tipica dell’intolleranza. Bisogna inoltre tenere presente che quando viene a mancare l’assunzione del latte non solo non si sta assumendo l’enzima lattasi, ma non si assume nemmeno tutto ciò che contiene il latte, quindi calcio e alcuni tipi di proteine; per questo motivo un soggetto intollerante al lattosio che è costretto a seguire una dieta priva di questo zucchero va incontro a problemi legati principalmente alle ossa che diventano più fragili e facilmente soggette a rottura.

Vediamo quali alimenti possono essere consumati da un soggetto intollerante al lattosio:

  • cereali; semole; farine e pappe senza latte; pop corn; corn flakes; pane bianco, semibianco e integrale; pasta; riso; patate; legumi secchi; fette biscottate e cracker senza latte negli ingredienti;
  • marmellata preparata in casa; miele; zucchero e dessert con gli ingredienti permessi;
  • yogurt ad alta digeribilità o HD, latte delattosato o latte HD; formaggi stagionati; formaggi a pasta dura e extra dura; latte di soia; latte di riso; latte di cocco; panna di soia;
  • tutti i tipi di carne e pesce non trasformati; prosciutto crudo; uova; brodi di carne cucinati senza dado; salumi indicanti la dicitura ‘”senza lattosio”;
  • olio di oliva; arachidi; mais; soia; girasole; lardo; strutto; margarina;
  • acqua; vino; birra; integratori; cocktail senza succo di frutta.

Mentre sono da evitare i seguenti alimenti:

  • farine contenenti latte; cereali da colazione contenenti latte in polvere; crêpes; cialde; fette biscottate contenenti lattosio; pane al latte; gnocchi; ravioli; lasagne; focaccia;
  • brioches; biscotti; gelati; budini; merendine; cioccolato; caramelle;
  • latte vaccino; burro; formaggi freschi; formaggi da spalmare; panna; besciamella;
  • piatti pronti; mortadella; salame; prosciutto cotto; wurstel;
  • margarina contenente lattosio; burro;
  • bibite contenenti latte; succhi di frutta contenenti lattosio; caffè istantaneo; bevande analcoliche in polvere.

Ricordiamo, infine, che chi è intollerante deve evitare di assumere farmaci che riportano fra gli eccipienti il lattosio.

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